Le discipline Downhill e Freeriding

Downhill/Freeriding: discipline in forte crescita negli ultimi anni, per quanto riguarda la tipologia di tavole utilizzata sono abbastanza simili. Si tratta di deck con una lunghezza che può variare dai 38” ai 42”, anche se nella stragrande maggioranza dei casi si sta sopra i 40”. Come per quanto concerne il technical sliding la larghezza deve essere adeguata alla misura del piede del rider e il concave è molto pronunciato. Come spesso succede non ci sono regole fisse per la scelta della tavola, ma un topmount può essere più consigliato per un utilizzo di DH puro nel quale si ricerca una maggior velocità di percorrenza in curva, mentre per il freeriding si opta più frequentemente per tavole che siano dropthrough o dropdeck (per avere più facilità nel controllo degli slide), dallo shape simmetrico o quasi simmetrico (per facilitare il riding in switch) anche non mancano riders che per il freeride utilizzano tavole non simmetriche (ad esempio le Landyachtz Evo, Chinhook e Dropwedge, o le Kebbek Comishin e Caften). La caratteristica comune a tutti questi deck è la ricerca della stabilità alle alte velocità che si traduce quindi in un flex che è praticamente assente (sia in senso longitudinale che torsionale), un wheelbase importante (in relazione alla lunghezza della tavola) per cui i trucks sono disposti alle estremità del deck, senza lasciare spazio ad eventuali nosekick o kicktail e un setup che risulti quanto più basso possibile. Altra caratteristica immancabilie sono i cutouts o i wheel wells, dato che spesso si tratta di deck che vanno accoppiati a trucks abbastanza bassi e a ruote dai 70 mm in su. Come nel caso dello slalom, non mancano deck con soluzioni costruttive molto ricercate, con grande utilizzo di fibra di carbonio ed altri materiali pregiati, associati a legni particolarmente leggeri; si tratta però di deck dal prezzo molto elevato e -a mio avviso- un po' sprecati per un normale utilizzo in freeride. 

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